mercoledì 22 marzo 2017

Dopo settimane, mesi passati a lamentarmi sull'ingiustizia di non poter fare quello che mi piace e venir pagata per farlo, ecco che mi giunge una chiamata:
" Avrei bisogno di un quadro ti va di farlo? dimmi tu quanto vuoi"
WOW Miracolo!
Sono in estasi, inizio a piangere sangue come la Madonna di Trevignano e mi metto subito a lavorare.
Tutto sembrava un idillio e invece era solo l'inizio della fine.
Mi siedo e do libera espressione a tutti gli errori prospettici mai contemplati, agli accostamenti di colori più inguardabili della storia e mi rendo conto che non mi viene... Non mi viene niente di buono!
Cado in una specie di catarsi dove giace un unico pensiero. Forse nella vita è quasi peggio avere una possibilità e fallirla che non averne.
Poi ripenso a questa frase e mi dico:
" Prepu' quanta profondità! Ma chi te l'ha suggerita questa?"
Madonna l'ho riconosciuta è quella stronza della mia voce interiore quella concreta, quella che mi ha fatto spedire i curriculum per un lavoro fisso, quella che cerca di mettere in una scatoletta funzionale qualsiasi cosa che mi piace fare, l'ho riconosciuta.
Scanzo il cianuro e scarto un kinder cereali ricominciando a impiastrare sulla tela, senza scopo, senza aspettative perché è così che mi piace farlo.








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